30GEN
Prendendo spunto da un recente post della pagina Facebook @pillolediorl, con Rosaura Cristofaro ci siamo divertiti a fare una comparativa tra un apparecchio acustico Oticon Opn S ed un amplificatore qualsiasi, acquistabile online o in farmacia. Per la verifica del guadagno acustico abbiamo utilizzato la misurazioni REM, normalmente usate per regolare l’amplificazione degli apparecchi. La curva target per il guadagno è basata su una sordità neurosensoriale lieve-moderata, potrebbe essere una normalissima presbiacusia nella sua fase iniziale, fase in cui non è ancora necessario l’utilizzo di un apparecchio.
La riga nera continua è il guadagno erogato dall’apparecchio acustico e dall’amplificatore, la riga gialla il guadagno atteso. Come si vede nel caso dell’Oticon Opn S le due righe praticamente coincidono, l’apparecchio acustico fornisce il guadagno necessario frequenza per frequenza; l’uscita massima è abbondantemente al di sotto della soglia del fastidio misurata (curva U, in alto).
Diversamente l’amplificatore amplifica in modo casuale, sovramplificando frequenze che il paziente sentiva bene già di suo (frequenze gravi e centrali), non amplificando affatto le frequenze che andrebbero invece enfatizzate (acuti). L’uscita massima inoltre si avvicina inoltre pericolosamente alla soglia del fastidio rendendolo di fatto pericoloso se portato troppo a lungo.
Concludendo, l’amplificatore acustico è un dispositivo assolutamente inadatto per correggere un’ipoacusia, potrebbe però essere utile per sentire meglio la televisione…
Mi spiego: i moderni televisori piatti hanno casse acustiche molto sottili, con sonoro spesso sbilanciato sulle frequenze acute; normalmente per enfatizzare i gravi e rendere il suono più caldo si utilizzano le sound bar che funzionano benissimo ma hanno un costo spesso impegnativo. Forse, ed esclusivamente in questa situazione, spendere 49€ per un amplificatore su Amazon potrebbe avere un senso.
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