15MAR
L'orecchio umano è una meraviglia di precisione e complessità, e alcune persone sono dotate di una capacità straordinaria chiamata orecchio assoluto.
Ma che cos’è di preciso l’orecchio assoluto e come si differenzia dall’orecchio relativo?
Cos'è l'orecchio assoluto?
L'orecchio assoluto, o orecchio perfetto, è una dote sonora molto rara che consente a chi lo possiede di identificare e riprodurre, con precisione, l’altezza assoluta (ovvero la frequenza) di un suono senza alcun punto di riferimento esterno. Ad esempio, una persona con orecchio assoluto è in grado di riconoscere immediatamente la nota di un pianoforte, indicando se questa è un Do, un Sol o un La Maggiore, senza il bisogno di confrontarla con altre note o con un diapason.
Orecchio assoluto: una dote naturale o una questione di allenamento?
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che l'orecchio assoluto può avere sì una base genetica, ma che la sua acquisizione non è limitata a pochi fortunati. Piuttosto, sembra che chiunque abbia la possibilità di sviluppare questa capacità, con il fattore chiave che risiede nella precocità dell'esposizione ai suoni e nella costanza della pratica musicale.
I bambini, noti per la loro straordinaria capacità di apprendimento, sembrano essere particolarmente suscettibili a sviluppare l'orecchio assoluto se esposti alla musica fin dalla più tenera età. Questo è il periodo critico in cui il cervello è più recettivo agli stimoli musicali e può creare una sorta di banca dati deii suoni, che servirà da base per lo sviluppo dell'orecchio assoluto.
Tuttavia, l'esposizione precoce da sola non è sufficiente: è la qualità e la costanza dell'educazione musicale che giocano un ruolo cruciale nel determinare se un individuo svilupperà o meno l'orecchio assoluto. La pratica regolare e l'immersione in un ambiente musicale ricco e stimolante sono essenziali per consolidare e rafforzare le connessioni neurali necessarie per riconoscere e nominare le note con precisione.
E l’orecchio relativo?
L’orecchio relativo, invece, è la capacità uditiva di percepire le relazioni tra le note musicali. Coloro che possiedono l'orecchio relativo sono in grado di percepire e comprendere le relazioni intervallari tra le note musicali. Ad esempio, possono riconoscere che una nota è più alta o più bassa di un'altra, o che due note suonate insieme formano un intervallo di terza o di quinta.
Questa capacità è particolarmente utile in contesti musicali come l'armonia, il contrappunto e l'improvvisazione, dove la comprensione delle relazioni tra le note è essenziale per la creazione e l'esecuzione musicale.
Anche per l’orecchio relativo, alcuni studi sostengono che si tratti di una predisposizione naturale ma che comunque può essere sviluppato attraverso l'educazione musicale e la pratica diligente. Le tecniche di formazione dell'orecchio, come l'allenamento dell'intervallometria e l'esercizio di solfeggio, possono aiutare a migliorare la capacità di percepire e comprendere le relazioni tonali tra le note musicali.
Alcune curiosità sull’orecchio assoluto
In Asia, l'orecchio assoluto è più comune rispetto ad altre parti del mondo. In Cina, per esempio, circa il 70% dei musicisti che frequentano il conservatorio possiedono queste abilità. La ragione sembra risiedere nella capacità di parlare lingue tonali, come il cinese, il giapponese o il vietnamita, ovvero tutte quelle lingue caratterizzate dalla variazione dell'intonazione che influenza il significato delle parole.
Se vuoi continuare a scoprire altre curiosità sull’apparato uditivo e sul mondo dell’udito in generale, continua a leggere gli articoli del Centro Acustico Lecco.